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QualEnergia.it commenta il rincaro atteso per il prossimo autunno, Energie Italiane propone azioni mirate che le rinnovabili possono mettere in atto contro il Caro energia

Le previsioni del regolatore sui prezzi all’ingrosso. Per l’Autorità serve ancora sostegno per i consumatori e va chiarito che il bonus riscaldamento spetta anche a chi non usa il gas per scaldarsi.

Le quotazioni dei mercati all’ingrosso dell’energia elettrica per i prossimi mesi “hanno recentemente di nuovo mostrato volatilità crescente e quotazioni per il terzo e quarto trimestre in rialzo, con aumenti di circa il 10% nel terzo trimestre e del 25% nel quarto trimestre”, rispetto alle quotazioni attuali.

Anche per il gas naturale, per mesi a venire si registra “volatilità crescente e quotazioni per il terzo e quarto trimestre in rialzo, rispettivamente di più del 5% e del 15%” rispetto ai valori di oggi.

Queste le due previsioni rese dal presidente di Arera, Stefano Besseghini, sentito ieri alla Commissione Finanze della Camera in un’audizione sull’ultimo decreto con misure contro i rincari in bolletta, il numero 34 del 2023 (qui testo e sintesi delle misure).

Stime, va precisato, riferite ai costi del MWh elettrico e del gas sui mercati all’ingrosso nei prossimi due trimestri di quest’anno e non alle bollette, e che sembrano invitare il governo a non abbassare la guardia sul fronte del sostegno ai consumatori.

Interessanti, nella meomoria Arera (documento in basso), anche le richieste del regolatore sulla più innovativa delle misure introdotte dal decreto oggetto dell’audizione, cioè il nuovo contributo per il riscaldamento, che scatterà in caso di risalita dei prezzi del metano.

Si tratta, ricordiamo, si un sostegno fisso mensile, differenziato in base alle zone climatiche, che dal 1° ottobre e al 31 dicembre 2023, andrà ai clienti domestici residenti, a prescindere dal reddito, ma esclusi i percettori di bonus sociale e che verrà erogato solo se il gas sul mercato all’ingrosso supererà la soglia di 45 euro/MWh, come media dei prezzi giornalieri di ottobre, novembre e dicembre 2023.

La misura, cui sono riservati fondi per un miliardo, potrebbe interessare oltre 18 milioni di utenze (pari a 23,5 milioni di clienti domestici residenti, meno circa 5 milioni di titolari di bonus sociale), ha quantificato Arera.

Al riguardo, l’Autorità ritiene necessario chiarire, in sede di conversione del decreto-legge in esame, che il contributo deve essere applicato tramite le bollette elettriche (come si evince dal riferimento contenuto nella disposizione, ai “clienti domestici residenti”, distinzione che per le tariffe gas non c’è).

Questo, per “erogare il contributo indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato per il riscaldamento”, dunque anche a chi usa pompe di calore o altre tecnologie quali le stufe a legna o pellet, sottolinea Arera, aggiungendo che “il fatto che detto contributo sia erogato in quota fissa costituisce un incentivo al risparmio energetico”.

Il regolatore chiede poi di estendere il contributo fisso oltre la vigenza fissata, come detto al 31 dicembre 2023: “l’orizzonte della misura limitato al solo trimestre ottobre-dicembre 2023 presenta criticità sotto il profilo della protezione dei consumatori nell’intero periodo invernale 2023/24, dato che eventuali prezzi elevati del gas nei mesi tra gennaio e marzo 2024 non darebbero luogo al contributo previsto”, si spiega.