Energie Italiane - Impianti fotovoltaici

In Germania migliaia di piccoli impianti fotovoltaici hanno conquistato un ruolo importante nel mercato dell’elettricità del Paese, cominciando a guadagnarci.

 

Il fenomeno Sonnen

Dopo aver venduto circa 30.000 batterie di accumulo alle famiglie tedesche con moduli fotovoltaici sul tetto, recentemente il produttore Sonnen ha ottenuto l’approvazione per entrare nel redditizio mercato di bilanciamento della rete elettrica in Germania, mettendo a disposizione la generazione di energia e lo stoccaggio delle sue migliaia di piccoli clienti.

“Per la prima volta, una grande rete di sistemi di accumulo domestici diventa protagonista nel mercato dell’energia” ha affermato Jean-Baptiste Cornefert, capo della divisione retail di Sonnen, dopo che la più grande azienda tedesca di rete elettrica TenneT ha approvato la loro partecipazione alle aste per fornire o immagazzinare l’energia utile a mantenere il sistema equilibrato.

 

Il mercato del bilanciamento

Nel quadro della trasformazione in un’economia a basse emissioni di carbonio, in Germania l’energia da fonti rinnovabili è in forte espansione, ma avendo una capacità di potenza più variabile sottopone la rete a più frequenti cadute e sovratensioni.

Per bilanciare i flussi di trasmissione dell’energia, il gestore di rete elettrica TenneT apre periodicamente un’asta in cui competono le più importanti aziende tedesche del mercato dell’energia, tra cui grandi player come RWE e Uniper. E da adesso anche Sonnen.

La sua offerta di produzione o accumulo di energia può contare su una rete di migliaia di clienti che fino ad oggi, oltre a consumare mediamente il 70% della potenza che produce in autonomia, immette le proprie capacità energetiche nella rete pubblica o in condivisione con altri membri della comunità online di Sonnen.

Entrare nel mercato del bilanciamento rappresenta una terza opzione: la società intende offrire blocchi di produzione o stoccaggio da 1 a 100 MW. È l’equivalente di una piccola centrale elettrica, ma con un grande potenziale di espansione perché assicura uno stoccaggio più economico e una produzione meno centralizzata, con la prospettiva di potenziali guadagni per l’operatore che si aggiudica l’asta di circa 100/150mila euro per MegaWatt. Interessante, no?